L’infiammazione eosinofilica rappresenta un'alterazione dell’equilibrio immunitario in cui gli eosinofili, normalmente implicati nella difesa dell'ospite contro le infezioni e nel mantenimento della salute, assumono un ruolo patogenico. Questo cambiamento adattativo è dovuto spesso a un'eccessiva attivazione eosinofilica e si manifesta in numerose condizioni infiammatorie croniche e sistemiche.1
Il ruolo degli eosinofili1
Gli eosinofili sono leucociti della linea mieloide, che si sviluppano nel midollo osseo e sono reclutati in diversi tessuti periferici.1 In condizioni fisiologiche, gli eosinofili sono rilevabili in diversi organi, dove svolgono una vasta gamma di funzioni omeostatiche.2 Gli eosinofili rappresentano, infatti, cellule cruciali per il controllo delle infezioni parassitarie e sono anche implicati nella difesa contro patogeni virali e batterici.2 Tuttavia una loro attivazione eccessiva può risultare tossica, causando danni ai tessuti ospiti e alterazioni dell’omeostasi.2
L’infiammazione eosinofilica è implicata in una gamma di disturbi1
Ad oggi è noto che l’infiammazione eosinofilica può rappresentare un fattore dannoso nell'infiammazione cronica delle vie aeree e nelle malattie infiammatorie sistemiche.1 L'infiammazione eosinofilica rappresenta un elemento chiave nella patogenesi di numerose malattie croniche e sistemiche: ad oggi lo studio di strategie terapeutiche mirate per modulare l'attivazione eosinofilica rappresenta un'area di ricerca attiva.1
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